sabato 13 dicembre 2025

Uzb 3 - Approccio al paese

Hotel Uzbekistan - Tashkent - (fotio T. Sofi)
 

Monumento aTamerlano

Satolli per una colazione pantagruelica, le migliori patate fritte degli ultimi anni, delle quali non troveremo più uguali, usciamo, come si direbbe a riveder le stelle, che ormai sono andate a nanna anche loro, mentre un bel sole si è dispiegato in quello che ormai è giorno pieno. Tashkent è lì che ci aspetta, vogliosa di essere conosciuta, abbracciata, compresa. Aspetta soprattutto me, visto che con lei avevo avuto un larvato approccio nell'ormai lontano 2003, diciamo pure una simpatia, ma senza troppe conseguenze, visto che il lavoro mi aveva impegnato, senza lasciarmi troppo tempo da trascorrere in un garbato tête a tête, città esotica e lontana dagli schemi, in un mondo, quello dell'Asia Centrale, di cui non sapevo assolutamente nulla, in uno stato che, sebbene ormai indipendente da un decennio, assimilavo sempre a quella Unione Sovietica ormai scomparsa nei meandri della storia, ma presente comunque nella vita di tutti i giorni. Allora appariva come una città un po' spenta, che stava cercando di affrancarsi in qualche modo da un passato sopportato, pur senza troppi fastidi, per trovare un suo spazio nel mondo nuovo a cui si era affacciata. Tuttavia manteneva un aspetto ancora grezzo e tutto da plasmare. La Tashkent che ritrovo oggi invece, appare subito come una città del tutto nuova, che sta marciando in avanti con velocità costante. Di passi ne sono stati fatti tanti evidentemente da allora e si vedono bene, nelle costruzioni, nuove o ben sistemate, nelle strade che attraversano la città, nei parchi e nei giardini, molto curati e nello stesso parco macchine che gira, apparentemente molto aggiornato che già comincia a creare problemi di sovraffollamento segno inequivocabile di un certo benessere diffuso.

Nel giardino

Questa è una sensazione che comincia a diventare piuttosto comune in quasi tutti i paesi dell'Asia che sto visitando negli ultimi anni, quelli che un tempo si potevano considerare tranquillamente paesi del terzo mondo e che oggi invece, dopo solamente un paio di decenni, ci sono visivamente al pari, hanno fatto un balzo in avanti ragguardevole e in molte cose, sul lato della disponibilità dei beni materiali, hanno poco da invidiarci. Questo significa evidentemente che siamo noi ad esserci fermati, una frenata decisa, di cui se non si va in giro a vedere, non ci si rende conto ed ha un preciso significato. Continuando così, saremo noi a rimanere irrimediabilmente indietro, a farci sorpassare e tutto questo anche abbastanza velocemente. Ma al di là di queste considerazioni, già il passeggiare negli spazi aperti di questa città, dà sensazioni piacevoli. Eldor, era già lì ad aspettarci per cominciare quello che giocoforza sarà un veloce giro in giornata, prima di andare all'aeroporto per il trasferimento nell'ovest del paese. Sembra proprio una brava persona, gentilissimo e garbato, parla un italiano perfetto e poi ci chiama Ragazzi, il suo intercalare preferito, e per l'anziano questo è sempre un piacere. Ma vi parlerò ancora di lui, che starà con noi per tutta una settimana, non appena lo avremo conosciuto meglio. Intanto partiamo dall'Hotel Uzbekistan, il falansterio sovietico, dove ero stato allora, posto in posizione strategica al centro della città. Un quattro stelle, che pure sembra sia stato rinnovato, ma che mantiene quelle vecchie caratteristiche. Mi trascino lungo la maestosa scalinata di accesso per godere della vista sopraelevata del parco antistante. 

Il parlamento

Si può dire certo che, come allora, la sua presenza monumentale, mantiene una sua importanza psicologica e cominciare da qui il giro cittadino, ha un suo senso emozionale più che storico. Ma bisogna pur rimarcare che certe espressioni anche costruttive, certamente non possiamo dire artistiche, hanno rilevanza, appunto se vuoi cercare di capire la storia di un luogo. Noto infatti che anche altri turisti arrivano fin qui per cominciare la loro giornata. Ma a due passi ecco che, attraversando il parco, si arriva subito alla Piazza dell'indipendenza scandita dalla maestosa presenza della statua di Tamerlano a cavallo, il personaggio che comunque a torto o a ragione è il simbolo del paese. E direi che in questo caso bisogna ben spendere due parole, visto che stiamo parlando della figura di riferimento di tutta la storia uzbeka. Timur lo Zoppo, così almeno veniva chiamato a causa di una ferita per una freccia al ginocchio presa in gioventù, che lo obbligava a trascinare la gamba, è uno di quei condottieri dell'Asia centrale, che riuscì a costruire un immenso impero, sull'esempio del predecessore mongolo Gengis Khan, da cui vantava una lontana parentela laterale. Dopo la suddivisione di quel mondo in quattro parti e il suo successivo sfaldamento, per tutto il XIV secolo, proprio partendo da Kesh (oggi Shahrisabz) dove nacque, affascinato dalle imprese di questo illustre predecessore, ebbe una vita segnata dalle continue battaglie, quasi tutte vittoriose, al fine di sottomettere nuovamente tutto quel mondo o quantomeno in parte, arrivando a costruire il suo impero cha andava dalla Turchia, al nord del Caucaso, al mare arabico, fino in India e al confine Cinese. 

Le fontane

Costruì questa serie di conquiste, ottenute grazie ad una straordinaria capacità strategica militare, basandosi soprattutto sulla spietata ferocia di comportamento verso le popolazioni via via sottomesse. Tutti i suoi nemici lo ricordavano e lo temevano massimamente per le pile di teste mozzate che venivano erette sulle piazze delle città conquistate e nella maggior parte dei casi, rase completamente al suolo. Sembra da calcoli fatti, che le sue imprese siano costate la vita a oltre 17 milioni di persone tra militari e civili senza distinzioni tra soldati, donne e bambini, uno più uno meno, tutti passati singolarmente a fil di spada, numero che allora rappresentava circa il 5% della popolazione mondiale; stragi assimilabili nella storia solo a quelle compiute nel periodo di Gengis Khan. Fu anche cercato come alleato dall'occidente dei re spagnoli e francesi, in chiave antiottomana, che inviarono osservatori anche nella famosa battaglia di Angora (Ankara) dove l'esercito turco fu completamente sbaragliato, con tattiche e forza militare che destarono la meraviglia del mondo occidentale. Addirittura fu allora inviato come ambasciatore alla sua corte di Samarcanda, il nobile Ruy Gonzales de Clavijo, dalle cui memorie abbiamo oggi la più lucida descrizione del suo regno e dle suo personaggio. Tuttavia il frutto più consistente e duraturo di tutto questo furono le costruzioni e le bellezze che per suo merito, crebbero nelle sue città, diventate i centri più spettacolari della via della seta e che ancora oggi sono lì a ricordare la sua grandezza. Morì settantenne nel 1405, mentre stava per intraprendere una grande campagna verso la ricchissima Cina, oggetto delle sue brame di razzia, dove si era appena affermata la nascente dinastia Ming, che aveva sostituito la ormai esangue dinastia mongola degli Yuan. 

L'Opera

Colpito dalla morte di figli e nipoti sui quali puntava per costruire la dinastia dei Timuridi, il suo impero si disfece in pochi decenni, sottoposto alle pressioni ed alle rivolte dei popoli conquistati con la forza e tenuti insieme solamente dal terrore. Quello che ci rimane oggi è tuttavia un marchio indelebile che caratterizza le città uzbeke, che dopo 600 anni mantengono inalterato il suo imprinting artistico e architettonico. Quindi si deve concordare assolutamente sul fatto che questa sia la figura più rappresentativa e caratterizzante del paese, quando per mezzo secolo era in assoluto il centro del mondo orientale e dei commerci tra est ed ovest. Ci sono tre statue colossali di Tamerlano nel paese, una per ognuna delle sue grandi città. Una che lo raffigura seduto, un'altra in piedi e questa equestre di Tashkent, che è forse la più imponente. Il grande giardino che la circonda è forse la parte più bella della città con le sue straordinarie fontane e porta ai palazzi del governo e nella sua parte centrale alla fila di sedici colonne che sostengono un lungo ponte sormontato da figure di cicogne che rappresentano la pace. Un lungo viale che attraversa il giardino conduce poi al monumento all'indipendenza che sorregge un grande mappamondo, davanti all'altro monumento alla madre della patria. Al fianco, i palazzi del potere col Parlamento ed il gabinetto dei Ministri. E poi ancora verde e monumenti sparsi e stiamo parlando di una piazza se così si può definire che occupa dodici ettari al centro della città, il luogo dove convengono i cittadini nei giorni di festa per trascorrere la giornata, tra musica e manifestazioni tradizionali. Poi, per proseguire in questa toccata e fuga della città, conviene andare a prendere la metropolitana, la cui stazione è proprio in mezzo al parco per trasferirci nella zona del famoso bazar.

Una stazione della metro

SURVIVAL KIT

Ik mappamondo

Da vedere a Tashkent - La capitale non è certo la città artisticamente più interessante dell'Uzbekistan, tanto che molti tour più sbrigativi la saltano direttamente, mentre a mio parere è assolutamente utile per avere un rimo colpo d'occhio sul paese. Le cose più interessanti che si possono esaurire tranquillamente in una giornata piena sono: Partendo dall'Hotel Uzbekistan, simbolo della presenza sovietica del secolo scorso, si arriva nella piazza Amir Timur con la statua equestre di Tamerlano (con Museo, Università, Torre dell'orologio) e la seguente piazza dell'indipendenza, coi suoi monumenti e i palazzi del potere e il luna park; il Bazar di Chorsu, uno dei più ricchi dell'Asia Centrale con le sue opzioni gastronomiche ed i banchetti di souvenir; il complesso di Khast.Imam, uno dei pochi monumenti antichi rimasti in piedi dopo il devastante terremoto del 1966, che contiene un antico corano dell'VIII secolo; La Madrasa di Kukekdash e se vi fermate di più molti interessanti musei come quello della Storia o quello delle Arti applicate, ricordando che questa è una delle terre dei tappeti più famose. Non dimenticate, visto che la potete utilizzare per gli spostamenti di vedere qualche stazione della metropolitana che, pur non raggiungendo i fasti di quella moscovita, rappresenta bene lo stile fastoso e ornamentale di questi luoghi che tanto piaceva ai sovietici. Se avete occasione ritagliatevi una serata al Teatro dell'Opera Navoi, altro edificio notevole della città, ospitato sempre nel parco centrale. Tra gli edifici religiosi la nuova ma interessante Moschea Minor eretta nel 2014, la Chiesa ortodossa dell'Assunzione con le cupole a cipolla e la Chiesa cattolica del Sacro Cuore dell'inizio del XX secolo. Intorno alla città, per chi si ferma di più, diversi parchi tematici ed il Centro del Plov, il piatto fondamentale dell'Asia Centrale.

Le cicogne


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mercoledì 10 dicembre 2025

Uzb 2 - Volare

Baku airport
 

Così eccoci partiti in una grigia mattina di ottobre per l'ennesima meta, vecchia e nuova allo stesso tempo. Destinazione come vi ho detto dettata un po' da vecchie voglie, un po' dalla casualità; certo che anche se si pensa di essere sempre completamente autonomi di pensiero, alla fine è sempre il caso quello che domina le nostre povere vite, mentre noi ci illudiamo di essere fino in fondo padroni delle nostre decisioni. La Malpensa intanto, come al solito ci aspetta, indefinito porto delle nebbie, dopo  la traversata consueta delle risaie vercellesi, popolate di mietitrebbie al lavoro e anche qui ci sarebbe materia per un haiku di moderna fattura. Questa volta abbiamo abbandonato il nostro consueto parcheggio della Mariuccia, la voracità dell'aumento dei prezzi, nel nostro mondo è tale che alla fine fatti due conti, devi a malincuore lasciare la strada vecchia anche se conosciuta, se tiri troppo la corda alla fine si strappa e anche se la macchina ormai ci andava da sola come se avesse una guida autonoma, forse domani sarà così, si fa un po' di fatica per prendere un'altra direzione e andare a cercarsi un altro prato dove restare per un paio di settimane lasciandola lì ad attendere il nostro rientro, a prezzo calmierato. Alla fine anche alle piccole cose devi fare attenzione se il budget deve essere comunque limitato. Dunque eccoci con  tutta calma ad attendere che il grande uccello di metallo ci accolga nel suo ventre capace per traghettarci in un altro mondo. 

Un'altra migrazione, breve questa volta, sta per cominciare sempre verso quell'est da cui spira il vento carico di sentori di spezia. Un altro piccolo tratto di quella immaginifica via della seta che tanto fascino ha per me e sulla quale ritorno con continuità pervicace, ogni volta convinto di averla ormai percorsa completamente nei suoi dettagli più reconditi, eppure ogni volta convinto ad andare ad esplorarla sempre più in profondità, nei suoi particolari più segreti. Una droga insomma, dalla quale, ormai come si potrebbe dire, addicted, non riesco più a staccarmi, avendo in fondo al cuore quel bisogno persistente di afrori asiatici, di suoni esotici, di immagini tartare. Chissà se in un altra vita ho percorso queste lande desolate che hanno definito dentro la mia mente una sorta di imprinting del quale non riesco più a liberarmi e che mi ricostringe ad intervalli irregolari a tornare sui miei passi? Non so, sta di fatto che questa Azer Airlines, non sembra per nulla affatto una compagnia da terzo mondo, anzi il servizio è più ricco della concorrenza, lo spazio per le ginocchia più largo del solito anche nella nostra classe bestiame e l'aereo pare nuovo di pacca. Insomma non sempre se paghi poco hai poco, si direbbe in contrasto con la legge dei buoni acquisti. Anche l'aeroporto di Baku dove trascorriamo le ore di transito, sembra nuovissimo e rilucente, con le sue linee slanciate, di sicuro ideate da qualche archistar di passaggio e quando alla fine viene l'ora di salire per il balzo successivo, hai avuto tempo di esplorarlo per bene in attesa di ritrovarlo nella tappa di ritorno. 

Questa volta il volo è carico soprattutto di locali; adesso l'Asia profonda la respiri completamente e le facce che vedi in giro sono inconfondibili. Tutti tratti riconoscibili dei paesi che finiscono in stan, facce massicce e corporature consistenti da Kazaki, visi segaligni e sottili da Uzbeki, occhi sottili come fessure da Mongoli, non ci sono dubbi, ma nel chiacchiericcio che ti circonda senti solo cadenze russe, visto che alla fine questa rimane ancora la lingua franca di tutta questa sterminata area che va dal Mar Nero all'Oceano Pacifico. Di fianco a noi una signora dalle forme abbondanti che debordano dal sedile, ci sorride con grande comunicativa, mostrando una chiosa di denti d'oro di grande effetto, che mi riporta ai tempi antichi, quando la signora Gulja mi firmava il contratto con mano ferma e il sorriso di Squalo. Era gentile e accomodante, ma nella voce ferma sentivi vibrare la decisione di antenati abituati a dominare imperi. Forse frammenti del DNA di Tamerlano infestavano ancora i suoi geni. In fondo alla nostra età si vive di ricordi ed ogni cosa che vedi ti riporta inevitabilmente a rivivere qualche flash del tuo passato. Alla fine le ore passano e nel cuore profondo della notte ecco che si scende a Tashkent che sono ormai le due. D'altra parte è così, se vuoi arrivare ad un'ora decente devi partire ad ore antelucane; se parti invece tranquillo e comodo verso mezzogiorno, arrivi distrutto quando tutti ronfano da un bel po'. 

Approfittiamo dell'attesa del bagaglio, per cambiare qualche soldo di sussistenza e finalmente ecco la sagoma nota della nostra valigia che compare sul nastro, vicenda come sempre misteriosa ed inspiegabile, che pur tuttavia accade e della quale mi meraviglio ogni volta. Solo la eSim non sembra entrare in funzione, ma vedremo domani a mente fredda. Il passaggio ai passaporti è assolutamente indolore quasi fossimo nel cuore dell'Europa, insomma sembra che i paesi intelligenti abbiano bene capito che ai turisti portatori sani di grana, bisogna fare ponti d'oro. E così eccoci fuori nella notte buia a cercare tra la folla in attesa, l'atteso cartello con scritto il tuo nome, ancora di salvezza così piacevole che ti aspetta sotto il largo sorriso di Eldor, così spontaneo e vero che pare sia davvero felice di trovarsi qui alle tre di notte. Mancano solo i chilometri per arrivare fino in città e poi è un balzo definitivo fino a stramazzare nel lettone che ci aspetta per lenire definitivamente le fatiche dalla strada percorsa e renderci domattina freschi e riposati all'inizio del nostro nuovo percorso. Insomma alla fine viaggiare è fatica, anche se percorri in mezza giornata la strada che Marco Polo faceva in tre mesi o più e anche se il sedile di un aereo è scomodo quanto la sella di un cammello, alla fine vale sempre la pena di essere fatta.


SURVIVAL KIT

GP Parking - Via Al Ticino 10 - 21019 Somma Lombardo (Va) - Sosta all'aperto per 14 gg a 49,90 €

Volo Milano - Baku - Taskent  - Azer Airlines J2036 (11:25-18:05) - J2531 (21:35-01:00) -  € 377 con bagaglio imbarcato. 

Unique Hotel - Bogibuston 60 - Chilanzar - Tashkent - Ottimo hotel 3 stelle, ma in effetti superiore. Comodo per l'aeroporto a soli 5 km. Camere spaziose, letti king. AC, grande TV, cassaforte e pantofole, free WiFi, piscina e Spa. Pulitissimo bagno nuovo e molto ben dotato. Personale gentile. Evtl navetta per Aeroporto. Circa 70 € la doppia colazione a buffet ricchissima inclusa, dolci e frutta a gogo. Consigliato.



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martedì 9 dicembre 2025

Uzb 1 - Il progetto



 Certi viaggi nascono in maniera inaspettata. In questo caso devo proprio dire che ci sono state diverse circostanze che hanno contribuito a far convergere il disegno del destino verso questa meta. La prima deriva dal fatto che all'incirca un quarto di secolo fa, mamma mia come si è dilatato il tempo, in fondo mi sembra ieri, all'inizio del nuovo millennio, ero finito da quelle parti per motivi di lavoro. Come ho già raccontato, eravamo arrivati in queste repubbliche marginali risulta del disfacimento dell'impero postsovietico, al termine di una laboriosa trattativa che aveva condotto alla vendita di un grosso impianto per la produzione di preforme di PET per ottenere bottiglie di acqua minerale, consumo che stava per scoppiare anche nelle nelle remote steppe dell'Asia centrale, liberatesi da meno di un decennio dal giogo dell'URSS, ma presto pronte per rientrare in quella sfera di influenza che non era cosa che si cancellasse con facilità. Concluso il contratto e durante la fase di montaggio dell'impianto, ci avevo trascorso una settimana, sia per le feste dell'inaugurazione a cui la proprietaria teneva assai e che anche noi consideravamo prodromiche ad altri futuri e promettenti contratti, sia per esplorare il terreno in vista di altre opportunità. Questi mondi, allora considerati ancora selvatici e lontani, potevano essere ottime zone poco esplorate dove buttare ami e fare pesche miracolose interessanti nel corso degli anni successivi, come in effetti avvenne. 

Nel frattempo, essendo lì anche nel weekend, momento nel quale non si trovavano contatti da coltivare, mi ero ritagliato un po' di tempo libero per sfogare la mia voglia di esplorare il mondo, che non mi ha mai lasciato, caratterizzando in effetti tutta la mia vita anche al di fuori del lavoro. Avevo visto qualche cosa e devo dire che quel poco che avevo visitato, un assaggio di Bukhara e di Samarcanda, mi avevano ben chiarito le potenzialità straordinarie di questo paese, lasciandomi la voglia di ritornarci, sapete com'è, il mondo è così grande ed i posti da vedere così tanti che alla fine non avevo più trovato l'occasione per un ritorno, cosa che mi aveva comunque lasciato la spina insoddisfatta nella strozza, a covare lì risentimento per i decenni successivi. La seconda concomitanza che ha rinfocolato questi vecchi ricordi, è stata che negli ultimi tempi ho avuto continui stimoli, avendo conosciuto molte persone che c'erano state di recente e che ne decantavano le meraviglie definendolo come uno dei viaggi più soddisfacenti mai compiuti ed allo stesso tempo molte altre che lo avevano messo nella lista dei desideri, ripromettendosi di andarci non appena ce ne fosse stata l'occasione e comunque il prima possibile, avendone sentito meraviglie, come ad esempio il chirurgo che mi aveva operato l'omero o la fisioterapista che me ne aveva curato la fase postoperatoria. Io, se non lo sapete, con tutti coloro con cui vengo a contatto, finisco per cominciare a fargli la mia supercazzola sul tema viaggi e tutti ci cascano, visto che difficilmente qualcuno è immune completamente da questo virus. 

Oltre a ciò devo dire che ho notato come questa meta sia improvvisamente comparsa da qualche anno in tutti i cataloghi dei tour operator, segno che indubbiamente è diventata di moda. Ma il fatto che ha dato il via all'operazione è arrivato trasversalmente, partito da un altro mio desiderio. Insomma da cosa nasce cosa. Infatti lo scorso anno, nella mia esplorazione del Caucaso, come già vi ho detto, avevo dovuto giocoforza lasciare da parte l'Azerbaijan, non per mia volontà, ma soprattutto a causa della guerra ancora in corso con l'Armenia, terminata poi con la pace di quest'anno che ha sancito la definitiva predazione del Nagorno KArabagh, aggiunto al fatto che l'amico Gianluca, che ci aveva fatto girare per il resto del Caucaso, non poteva portarci anche lì, per diversi motivi personali, che non sto a raccontarvi. Dunque mi ero ripromesso di tenere un occhio al web in attesa di una occasione imperdibile in termini di prezzo, per poter completare il mio itinerario. Ed ecco che quest'anno salta fuori questa interessante opportunità. La Azer Airlines, la compagnia di bandiera azera, offre una rotta che porta da Milano a Taskent, la capitale uzbeka, con sosta a Baku, a prezzo scontato, quindi ecco che nasce in automatico, l'occasione di prendere due piccioni con la stessa fava. 

Viaggio in Uzbekistan con stop over in Azerbaijian, praticamente senza costi aggiuntivi per il volo, che è sempre la parte quasi preponderante del budget finale di un viaggio. Aggiungi a questi il fatto che ho conosciuto sul web l'amico Mansur che si occupa appunto di turismo uzbeko e che offre itinerari molto consolidati a prezzi speciali ed ha puntato il suo focus soprattutto sulla clientela italiana ed il dado è tratto. Stabilita la data conveniente nel mese di ottobre, convinti i nostri amici, che avevano anche loro l'Uzbekistan nella lista dei desideri ed il pacchetto è stato confezionato alla perfezione senza stare troppo a pensarci. Viaggio facile e senza problemi da accoppiare all'altra settimanina azera e tutti siamo contenti. Eccoci dunque già psicologicamente pronti per un giro veloce veloce (troppo, come avremo modo di considerare alla fine, quattro giorni in più sarebbero stati benedetti, ma di questo vi dirò dopo) ed eccoci praticamente pronti per la partenza per un giro ragionevolmente completo, soprattutto per la parte storico artistica, di un paese che certamente rappresenta una meta di estremo interesse e che come constateremo, ha sviluppato per il turismo una predisposizione davvero importante. Dunque eccoci a preparare la valigia per un viaggio breve, di tutta tranquillità, avendo lasciato tutta l'iranizzazione in mano ad altri, ragionevolmente economico dal quale, sono sicuro trarremo grande soddisfazione. Saltate quindi con me su quell'aereo che è rimasto in attesa sulla pista per un quarto di secolo e lo saprete.


Taskent - Monumento a Tamerlano


sabato 6 dicembre 2025

Seta 66 - 80 Motivi + 1 per ripercorrere la via della seta.

Via della seta - Cina - giugno 2025 - foto T. Sofi

A conclusione del giro di sensazioni che spero di essere riuscito a trasmettervi sul nostro lungo e impegnativo itinerario, che ha ripercorso i passi di Marco Polo sulla classica via della seta nella Cina del Nord e in Mongolia. Per questi due paesi, il primo prepotentemente sugli scudi per i noti motivi geopolitici, mentre il secondo sta uscendo da un passato prossimo sonnacchioso e rimasto immobile nel tempo che, sempre di più, si sta affacciando al moderno mercato turistico, ho cercato di entrare un po' più a fondo negli aspetti storici, naturalistici e culturali, mentre penso che tra le righe sia passato il sottile e pervasivo desiderio di riuscire un giorno a visitare anche le ultime zone che, per varie motivazioni, soprattutto logistiche e di tempo, ho dovuto forzatamente tralasciare e che indubbiamente varrebbero la pena di essere più a fondo indagate, sperando di stimolarvi comunque al viaggio, vorrei fare, come al solito, un piccolo elenco di cose imperdibili di questo paese o che, se la volete mettere giù in altro modo, valgono la pena di sobbarcarsi le ore di volo che sono necessarie a raggiungere quella terra così lontana nello spazio e così differente ed intrigante, ricordando sempre che questo è stato uno dei diversi fulcri da cui la civiltà umana ha preso vita.

  • Ammirare le avveniristiche architetture dell'aeroporto di Chengdu
  • Perdersi nei vicoli della città vecchia di Kashgar
  • Tentare di cambiar soldi in banca, quando non si usa più la cartamoneta
  • Riassaggiare dopo anni una scodella di noodles speziatissimi
  • Girolare tra bazar, moschee e mausolei uiguri e prendere un tè alla uigura
  • Godersi il primo plof di una lunga serie
  • Assumere pose di Tai chi davanti alla statua della "concubina fragrante"
  • Vedere i musei regionali per capire la storia cercando di non lasciarsi influenzare dalla propaganda
  • Passare la notte su un treno cinese per poi percorrere tutto il nord della Cina in tante tappe ferroviarie
  • Godersi la vista di Urumqi dall'alto della collina dell'Hongshan Park
  • Passeggiare nel nuovo gran Bazar stupendosi nei cambiamenti avvenuti dopo 25 anni
  • Aggirarsi tra le costruzioni del complesso di Emin a Turfan
  • Visitare il sistema de pozzi Karez per trasportare l'acqua nelle oasi
  • Perdersi tra le vigne delle campagne in cerca di un'antica moschea chiusa
  • Camminare tra le rovine della cittadella di Jiaohe
  • Ascoltare un suonatore di dambrà davanti alle grotte dei mille buddha di Bezeklik
  • Aggirarsi tra le vecchie case del villaggio di Tuyok
  • Entrare nelle antiche mura della città di Gaochang, dopo aver costeggiato le montagne fiammeggianti a 40°C
  • Traversare il deserto del Taklamakan in treno stupendosi delle centinaia di chilometri di pannelli solari e pale eoliche
  • Estasiarsi per le varietà di uva secca, noci e datteri giganti e gustare ottimo vino cinese
  • Stupirsi davanti alle mummie di Qocho e alla loro bellissima principessa
  • Perdersi nelle luci del mercato notturno di Dunhuang a mangiare spiedini e frutti del ginseng
  • Camminare col naso all'aria tra la folla nelle grotte di Mogao
  • Camminare sulla sabbia delle dune Cantanti della Mingshan mountain
  • Ammirare dal ponte sul fiume case e templi illuminati nella notte di Dunhuang
  • Scalare i ripidi gradini dell'inizio della grande muraglia a Jiayuguan
  • Fare tardi e cercare un passaggio di notte per tornare in città
  • Guardare figuranti e guerrieri dall'alto delle mura della fortezza di Guan
  • Visitare il tempio di Dafosi a Zhangye dove si dice sia nato Kublai Khan
  • Non credere a quello che vedi davanti allo spettacolo delle Montagne colorate del parco Danxia
  • Inoltrarsi per i sentieri del canyon di Pingshanyu
  • Godersi dal finestrino del treno lo straordinario panorama dei monti del Qinghai, una delle aree meno visitate della Cina
  • Comparare le culture Hui e Tibetana tra templi e moschee di Xining
  • Girare per il quartiere islamico della città cercando tracce di una cultura che sta per essere cancellata
  • Entrare anche se era già chiuso nel museo della medicina tibetana di Xining alla ricerca di antiche pozioni
  • Trascorrere la mattina al monastero tibetano di Kumbun, la città monastica dove ha studiato il Dalai Lama e sono nati i Berretti gialli
  • Percorrere la via pedonale Liming e cenare con frutta esotica, litchi giganti e dragon fruit succosi
  • Risalire le montagne in bus fino ai 300 metri di Xiahe e dormire in una casa tibetana
  • Girare per gli edifici ed i templi del complesso monastico di Labrang, forse il più grande del mondo
  • Assistere alle preghiere dei monaci tra antiche tankhe e sculture di burro
  • Scendere in bus fino a Lanzhou il capoluogo del Gansu e le sue immense periferie disabitate
  • Salire sulla montagna di Gaolan, nel parco delle cinque sorgenti e vedere il Fiume Giallo dall'alto
  • Stupirsi nel Museo del Gansu davanti ad un piatto romano di argento raffigurante Bacco
  • Percorrere il lago in barca per arrivare alle grotte buddiste di Bingling
  • Passare la sera sul ponte di ferro  illuminato sul fiume Giallo davanti alla collina della pAgoda bianca
  • Essere colpiti dagli immensi campi di colza gialla arrivando a Tianshui
  • Stupirsi davanti alla montagna delle grotte di Maijishan e salire fino alla cima su scalette malferme
  • Gustare un Malatang, il famoso Mongolian Hotpot piccante tipico di questa città
  • Arrivare a Xi'an, l'antica ChangAn, terminale della via della seta e sostare sotto le sue mura
  • Percorrere i vicoli della città vecchia e visitare l'antica moschea
  • Stupirsi davanti al complesso che ospita i famosi 10.000 guerrieri di terracotta
  • Arrivare a Luoyang per visitare il famoso tempio di Shaolin se si è appassionati di kungfu
  • Estasiarsi dentro le grotte buddiste di  Longmen, le più famose della Cina
  • Passeggiare nella parte vecchia di Luoyang tra file di turisti bardati in costumi tradizionali
  • Dormire in un Hutong tradizionale nella antica città murata di Pingyao
  • Visitarne le antiche case tra le quali quella di Lanterne Rosse
  • Ammirare le statue del tempio di Shuanglin fuori della città
  • Aggirarsi per la città vecchia di Datong e le sue ciclopiche mura
  • Rimanere senza fiato di fronte alle oltre 50.000 statue delle grotte di Yungang ed i  loro affreschi
  • Percorrere in  treno la Mongolia interna fino ad Hoohot e visitare i suoi templi
  • Godersi anche la parte avveniristica della città ed i suoi musei
  • Attraversare il confine mongolo via terra a Erlian
  • Cominciare a percorrere le steppe sconfinate della Mongolia
  •  Rompere il pulmino nella notte e rifugiarsi in una baracca di paese
  • Fermarsi tra i nomadi a mungere le cavalle
  • Vedere le mandrie di cammelli e le greggi di capre nel deserto del Gobi
  • Dormire nelle gher di Dalanzadgad
  • Guardare un lupo che ci segue sulla collina e le aquile in volo
  • Raggiungere il parco di Khongoryn Els e cercare di salire sulle dune cantanti del Gobi
  • Rimanere estasiati davanti ai pinnacoli rossi di arenaria del canyon di Bayanzag
  • Meditare sulle rovine del complesso monastico di Ongiin Khiid distrutte dalla furia bolscevica
  • Giungere a Kharkhorin, l'antica capitale dei mongoli, trasformata in tempio buddista
  • Percorrere la steppa fino ad arrivare all'estremo nord sulle rive del lago Khovsgol Nuur
  • Trascorrere una giornata nella taiga, girando a cavallo per le foreste
  • Dormire mentre i bambini ravvivano continuamente la stufa
  • Traversare un largo tratto del paese per arrivare a Ulan Bator
  • Visitare il grande monastero buddista di Gandan Khiid e incontrare la squadra di lotta coreana in preghiera
  • Girare per la città a vedere il centro ed i principali monumenti
  • Aggirarsiper lo straordinario palazzo d'inverno del Bogd Khan
  • Vedere la città dall'alto della collina del memoriale di Zaisan
ed infine
  • Assistere ad una sfilata di capi in cachemire in uno shopmall di una fabbrica e rammaricarsi di aver visto poco di questo paese





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Seta 65 - Come organizzare il viaggio

Via della seta - Cina - giugno 2025 - (Foto T. Sofi)


E veniamo ai dettagli tecnici che vi posso suggerire nel caso vogliate organizzarvi un viaggio lungo questo itinerario. Partiamo dalla soluzione più semplice e a zero sbattimento. In questo caso basterà rivolgersi ad una qualunque agenzia di vostra fiducia o pescata sul web. Questa ormai è una meta piuttosto battuta e le offerte in merito sono molte. Tuttavia di certo nessuna proposta vi farà fare questo itinerario completo visto che ormai, per ragioni varie, costo, richieste generali che a causa della sempre minore disponibilità di tempo riguardano viaggi sempre più brevi, le offerte viaggiano dai 10 ai 16 giorni al massimo e quindi per percorrere la nostra via della seta, o anche qualche cosa di più, visto che lo meriterebbe, per la quale sono stati necessari 36 giorni, vi saranno necessari tre viaggi diversi. Anche la soluzione delle agenzie locali è praticabile, se ne trovano molte sul web, tuttavia io mi limiterei a quelle che vi arrivano per passa parola, da persone che conoscete e che le hanno sperimentate direttamente con soddisfazione. Questa soluzione vi farà risparmiare qualcosa, quantomeno un passaggio e il costo delle guide che vi accompagneranno dall'Italia. Infine c'è il classico fai da te. Suddividiamo il viaggio in due parti. Per quella cinese, il fai da te è possibile se pure un po' più complicato di molti altri paesi. Necessita di un buon progetto da seguire nei particolari senza lasciare molto al caso e di un po' di esperienza in materia. Abbiamo incontrato molta gente che viaggiava in completa autonomia e assolutamente senza problemi. 

La Cina grazie ad un rapporto di cambio, favorevole, può collocarsi tra i viaggi a basso costo ed inoltre dal gennaio 2025, non occorre più alcun visto per soggiorni fino ad  un mese. Partiamo dunque dal volo che oggi, partendo con i consueti mesi di anticipo e senza troppi obblighi di date fisse, viaggiano attorno ai 500/600 Euro o poco più. Ci sono anche compagnie come la Sichuan Airlines che offrono ottimi prezzi scontati, ma anche Air China è spesso conveniente. Per la Mongolia, al momento la MIAT. compagnia di bandiera, sembra offrire i prezzi migliori, ma esplorate con pazienza ed in anticipo, perché questo è uno degli esborsi più consistenti del vostro progetto. Poi, dopo aver preparato un itinerario preciso che includa tutti i punti di vostro interesse, prenotate tutti gli alberghi. L'app migliore per la Cina mi sembra Trip.com. Avrete una larga scelta considerando che gli hotel classificati 3 stelle, sono assolutamente ottimi se non lussuosi, spesso nuovissimi e costano tra i 20 e i 40 Euro per una doppia con colazione, ma a volte addirittura i 4 stelle hanno offerte particolari molto convenienti. Scegliete, se potete sedi vicine ai centri da visitare così che ci si possa fare giri a piedi comodamente anche alla sera. Per gli spostamenti usate i taxi molto economici specialmente usando l'app DiDi (di Alipay), simile ad Uber e analoghi, dovrete comunque esercitarvi un po' prima, in modo da non dovervi trovare in difficoltà al momento. 

Tra le città, ci sono dovunque ottimi treni ad alta velocità che renderanno molto comodo e rapido il viaggio. Si prenotano sempre su Trip.com, ma il posto viene confermato e assegnato solo 15 giorni prima della partenza. Per trovare posto ci sono problemi solo durante le festività. Moltissimi orari diversi a disposizione. Nell'orario distinguerete quelli ad alta velocità dai normali, dalla differenza di prezzo, che è abbastanza sensibile. La sigla contraddistingue quelli fino a 350 km/h, la D si usa per quelli tra i 200 e i 250 km/h. Considerate la possibilità per lunghi spostamenti, di viaggiare di notte, che vi farà risparmiare tempo e notti di albergo. Gli scompartimenti sono da 4 o da 6 ed i posti vengono assegnati in base all'età, i più anziani in basso. In caso non ci sia il treno ci sono anche ottimi e comodissimi bus, solo un po' più lenti. Non sottovalutate il problema dei pagamenti, visto che ormai in Cina il contante non circola quasi più e spesso vengono accettate solo carte di credito cinesi. Quindi è praticamente tassativo essere sempre connessi, meglio se tramite una e-Sim che disponendo di norma anche di una VPN, vi darà accesso libero anche a quei social vietati in Cina, da Google a WhatsApp a tutto il resto. Difficilissimo acquistare un Sim in Cina se si è stranieri. Poi scaricate almeno un paio di sistemi di pagamento, i più usati sono Alipay (che da accesso anche a Didi per i taxi) e Wechatpay, che si ottiene scaricando Wechat, il social che si usa in Cina la posto di WhatsApp, entrambe collegate alla vostra carta di credito. 

Prima di partire, avvisate all'apposito numero della vostra carta che la userete dalla Cina, in modo che non ve la blocchino al primo pagamento, temendo una clonazione. Un altro problema potrà venire dalla lingua, visto che come ho già detto, difficilmente anche in grandi alberghi, mai nei tre stelle, troverete qualcuno che parla inglese o altro, per cui avreste un gran vantaggio nel conoscere un po' di parole in cinese e saper riconoscere un po' di caratteri, ad esempio i nomi delle città, per non perdere troppo tempo nelle stazioni, visto che anche chiedere sarà un problema dato che la vostra pronuncia dei nomi delle città stesse, difficilmente verrà capita. Scaricate dunque un buon traduttore, che comunque in Cina tutti hanno sul telefonino. Io uso Papago, che mi sembra molto efficace e attenzione che quello di Google potrebbe non funzionare se non avete una VPN che bypassa il firewall cinese, che viene sempre aggiornato in continuazione.  Per mangiare non avrete problemi, vista la quantità di ristoranti e mercati notturni di street food. Controllate prima orari di apertura delle varie attrazioni in modo da non fare giri a vuoto visto che il tempo a disposizione è sempre poco e se riuscite programmate sempre qualche mezza giornata di decompressione o recupero ritardi che gli imprevisti sono sempre in agguato nei viaggi itineranti. Completamente diversa la situazione in  Mongolia. 

Qui non c'è possibilità di utilizzare il trasporto pubblico e quindi dovrete forzatamente rivolgervi ad una agenzia locale che vi metta a disposizione un mezzo adatto a percorrere strade non asfaltate e vi prenoti le notti nelle gher nei vari punti previsti per le soste. Purtroppo nella maggior parte dei casi chi si occupa del turismo in Mongolia non ha l'affidabilità che si richiede in altri paesi del mondo, diciamo che si pensa che alla fine comunque tutto andrà per il meglio senza preoccuparsi troppo di prevenire gli inconvenienti. Quindi provate a controllare che i mezzi che vi saranno messi a disposizione abbiano due gomme di ricambio e kit di riparazione, ma non sperateci troppo. In ogni caso i costi di questo paese saranno sensibilmente superiori a quelli della Cina, con la qualità di strutture e servizi decisamente inferiori. Inoltre per non essere delusi da un itinerario che alla fine comprenderà solo una grande quantità di spazi infiniti spesso molto simili tra loro, converrà inserire nel viaggio tutte le opzioni possibili. Ad esempio scegliete sempre un periodo in cui ci sia lo svolgimento del Naandam (in luglio) oppure il festival delle aquile o altre manifestazioni che vi consentano di vedere un po' di spettacolo. Inserite se potete qualche serrata di musica o di danze tradizionali, frequenti nella capitale.  Sarebbe interessante inserire anche attività come percorrere una parte dell'itinerario a cavallo. Non prevedete comunque tappe troppo lunghe in quanto la velocità sulle piste è abbastanza ridotta e rischiereste di passare intere giornate in viaggio. Per il resto normale prudenza anche se si tratta di paesi in cui il problema sicurezza non esiste quasi.


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